Filippo Badolato, Bolzanino di nascita, classe 1996, studente di Scienze Politiche all’Università degli Studi di Padova. Fin dal suo primo anno di Università, Filippo dimostra forte interesse nell’attivismo per i propri ideali ed entra nel comitato locale AIESEC di Padova, fino a ritrovarsi, attualmente, nelle vesti di presidente.

J: Cos’è AIESEC e di cosa vi occupate?

F: AIESEC è un’associazione no-profit completamente costituita da studenti, indipendente, apartitica e apolitica. Si occupa dello sviluppo della leadership nei giovani, soprattutto attraverso scambi tra studenti universitari di tutto il mondo.
La vision di AIESEC è We strive to achieve Peace and fulfillment of humankind’s potential (Raggiungimento della Pace e dello sviluppo del potenziale umano ndr.), che a primo impatto può sembrare molto idilliaco e poco concreto, ma tutto deriva dal semplice ragionamento per cui attraverso questi scambi di volontariato permettiamo ai ragazzi che prendono parte ai nostri progetti di acquisire non solo maggior consapevolezza di sé stessi, ma anche di poter avere un impatto positivo nel mondo. Infatti, imparando a vivere in un contesto culturalmente diverso da quello a cui sono abituati e cercando quotidianamente di interfacciarsi con la nuova realtà in cui si trovano, arrivano a una condivisione di usi, costumi, usanze e tradizioni con il popolo ospitante che è raggiungibile solo attraverso questo tipo di esperienze.
Conoscere così a fondo persone culturalmente molto distanti da noi ci aiuta a comprenderle meglio, senza pregiudizi. Siamo spesso spinti ad avere timore del “diverso”, magari influenzati da chi ci sta intorno o dai notiziari alla tv: queste esperienze permettono invece di avere una mentalità più aperta e direi soprattutto più curiosa. In questo senso i nostri progetti ci aiutano nel “perseguimento della pace”.
AIESEC insegue la sua vision creando le condizioni per realizzare esperienze ad impatto sociale positivo, sia di volontariato che professionali. Sono migliaia i giovani universitari e neolaureati che hanno preso parte ad un progetto della nostra associazione, lasciando qualcosa di loro nel mondo.
Nel 2015 poi, è stato stipulato un accordo con l’ONU, in cui, insieme ai leader mondiali, si sono stabiliti 17 Global Goals da raggiungere entro il 2030 (come per esempio porre fine alla povertà estrema, combattere le disuguaglianze di genere e appartenenza, porre rimedio al cambiamento climatico, ecc.). Tutti i nostri progetti di conseguenza sono collegati al raggiungimento di questi obiettivi.

sustainable development goals

J: Parlami di queste “esperienze ad impatto sociale” di cui mi parlavi prima. Di che tipo di progetti vi occupate?
S: I progetti a cui tutti gli studenti universitari possono prendere parte si suddividono in tre macro tipologie:
Global Volunteer: sono progetti della durata massima di circa 8 settimane, in cui i volontari collaborano con scuole, NGOs o ONLUS in cui andranno a lavorare a stretto contatto con bambini o persone all’interno delle strutture. Questo tipo di lavoro non è retribuito, ma vengono garantiti vitto e alloggio attraverso quelle che noi chiamiamo le global family. Grazie al programma Global Volunteer, i partecipanti possono arricchire il proprio background personale e professionale, dando allo stesso tempo un contributo importante per un mondo migliore.
Global Talent: questa tipologia di programma, invece, si suddivide in teaching, marketing e business administration. Partecipando ai progetti Global Talent Teaching si ha l’occasione di trasmettere le proprie conoscenze ad intere classi di ragazzi e allo stesso tempo imparare sul campo una lingua straniera. Se lo studente vuole invece cimentarsi nel campo del marketing, il programma Global Talent Marketing gli permette di avere molte esperienze stimolanti nel campo, anche con professionisti del settore. Infine, data la continua richiesta da parte del mondo di una sempre maggiore esperienza e professionalità da parte dei giovani, è stato inserito il programma Global Talent Business Administration, che aiuta i ragazzi ad acquisire praticità e competenze professionali all’interno di un’azienda.
Global Entrepreneur: questi progetti permettono di lavorare all’interno di una start-up per un periodo della durata massima di 3 mesi e quindi di immergersi in un ambiente internazionale e pieno di stimoli. Questa tipologia di programma rappresenta un’esperienza formativa per tutti i giovani che hanno la possibilità di sostenere il progetto di una start-up grazie al loro lavoro!

aisec

J: Un’opportunità davvero interessante per tutti i ragazzi che si vogliono mettere in gioco! Mi spiegheresti ora, come e quando è nata AIESEC?

S: AIESEC (precedentemente “Association Internationale des Etudiants en Sciences Economiques et Commerciales”) è nata nel 1948 in Francia, dopo la Seconda Guerra Mondiale da studenti di Economia con l’obiettivo di promuovere gli scambi tra i diversi Paesi e quindi abbattere le barriere spaziali e promuovere la pace, tema di cui parlavo anche prima.
L’organizzazione poi si è molto evoluta nel tempo, ed oggi AIESEC, con la sua presenza in 126 paesi, è la più grande associazione al mondo interamente gestita da giovani, che vanta un network con più di 100.000 giovani provenienti da più di 2400 Università.

Siamo organizzati ad albero, alla cui base c’è AIESEC International, che si occupa di stabilire ed implementare le strategie e il piano di lavoro.
Ogni paese ha poi un Comitato Nazionale che a sua volta segue e coordina i Comitati Locali del territorio; in Italia per ora ce ne sono 19 ma stiamo crescendo di anno in anno!
E’ molto bello perché tutta AIESEC si fonda su un processo di co-creazione bottom-up, in modo tale che ogni associato partecipi attivamente alla scelta di chi lo rappresenta.

J: Chi può entrare in AIESEC?
S: AIESEC è un’associazione aperta a giovani e studenti provenienti da qualsiasi facoltà di età compresa tra i 18 e i 30 anni. Il periodo in cui facciamo recruitment è settembre e aprile: ogni sei mesi infatti, in coincidenza con l’inizio del semestre apriamo le porte per dare l’opportunità a nuovi ragazzi di sviluppare il proprio potenziale.

filippo badolato aisec

J: Perché consiglieresti a qualcuno di entrare in Aiesec?
S: Io mi sono impegnato molto in questa associazione, poiché credo in quello che fa e perché mi ha permesso di crescere molto, sia a livello professionale che personale. All’interno della nostra associazione infatti supportiamo tutti i membri per far si che riescano a sviluppare le loro capacità, come public speaking, gestione di persone, abilità di vendita e altre soft skills che li potranno aiutare nella ricerca di un lavoro futuro. AIESEC poi permette di entrare a far parte di un network internazionale e quindi stringere amicizie durature con persone provenienti da tutto il mondo. Inoltre permette di mettersi alla prova nel lavoro in team, in cui io, per esempio, ho potuto sviluppare la mia capacità di leadership e anche migliorare il mio modo di relazionarmi con gli altri. Infine, c’è la possibilità di lavorare a progetti allineati con gli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU partendo con un’esperienza di scambio.

aisec

J: A livello personale, quale valore aggiunto ti ha dato entrare in AIESEC?

S: AIESEC mi ha permesso di partire per un’esperienza di volontariato l’estate scorsa in Egitto per un progetto di insegnamento. Personalmente sono molto curioso e quindi mi piace molto viaggiare ed entrare in contatto con nuove culture: sono sempre occasioni di arricchimento personale e di crescita. Nonostante io avessi già visitato molti Paesi, questo viaggio in Egitto ha comunque superato tutte le mie aspettative. Tra tutti gli aspetti positivi di questa esperienza, ho appreso in particolare un valore che secondo me è fondamentale per AIESEC : il “Living Diversity”. Infatti, grazie a questo viaggio ho avuto una profonda crescita nell’accettazione delle diversità.

J: E a livello professionale?
aisec
S: A livello professionale ho imparato a prendermi la responsabilità di qualcosa più grande di me come di gestire un team (utilizzando strumenti professionali come l’implementazione di standards, analisi delle disfunzioni, report, pianificazione, coaching e altro), di gestire la parte legale e del budget (creazione di contratti, creazione budget, cash flow management e altro). Ho sviluppato anche molte competenze trasversali come public speaking, event management e time management.
Come prima anticipavo, all’interno della nostra associazione, i membri vengono accompagnati e guidati nella loro crescita; in particolare, attraverso un lungo percorso, riescono a sviluppare le quattro caratteristiche fondamentali di un leader. Il Leadership Development Model di AIESEC è composto da:
1. Self Aware: capire e vivere valori personali. Concentrarsi sui punti di forza delle proprie debolezze. Esplorare la propria passione.
2. Empowering others: comunicare in modo efficace in diversi ambienti.sviluppare e potenziare le altre persone. Impegnarsi con gli altri per raggiungere uno scopo più grande.
3. World citizen: crede nelle sue capacità di fare la differenza nel mondo. Si interessa dei problemi nel mondo. È entusiasta di prendersi la responsabilità di migliorare il mondo.
4. Solution oriented: sa adattarsi e mostra resilienza di fronte alle sfide. Trasmette positività per affrontare l’incertezza. Si assume i rischi quando è necessario.