Audit deriva dal latino e significa “ascolto”. Nell’antica Roma gli auditor erano coloro che controllavano che il denaro pubblico fosse ben amministrato.
Attualmente noi dell’area Audit non abbiamo a che a fare con il denaro, ma allora cosa abbiamo in comune con i nostri antenati?
L’Audit in JEst si occupa principalmente dell’analisi e del monitoraggio di dati interni al fine di supportare la strategia dell’associazione e controllare che gli obiettivi vengano raggiunti. Siamo un po’ come una maestra che bacchetta gli alunni indisciplinati che non rispettano le regole.
Strumenti dell’Audit
In primo luogo per svolgere il proprio lavoro l’auditor di JEst utilizza:
- MAM: modulo di andamento mensile, che ci permette di valutare i singoli associati in relazione ad alcuni parametri quali proattività, lavoro svolto, puntualità, presenza alle riunioni. Questo può essere utile per il singolo socio per migliorarsi sempre di più e confrontarsi con le medie dell’area di appartenenza.
- Bottom-up: permette ai soci di valutare il proprio responsabile e lamentarsi del troppo lavoro…in realtà le critiche devono essere costruttive per permettergli di perfezionarsi sempre di più.
- Mansionario: è una guida che indica i passaggi da seguire per completare un certo processo. È particolarmente utile soprattutto per coloro che si trovano a dover svolgere un ruolo nuovo, poiché gli saranno indicati tutti gli step da seguire.
- Best practice: chi non ha mai sognato di avere sempre una risposta ai propri problemi? Questo strumento è una raccolta di tutti i problemi incontrati in passato e del modo migliore per risolverli.
Business Intelligence
Attualmente l’area ha implementato un software di BI (Business Intelligence) sviluppato da Microsoft, che prende il nome di Power BI. Questo programma permette di automatizzare il processo di raccolta e analisi dati, rendendo il lavoro molto più veloce.
Recentemente si è deciso di utilizzare Qlik (vedi articolo: It Review per JEst) poichè più intuitivo e più spendibile sul mercato del lavoro.
Infatti una skill molto apprezzata al giorno d’oggi è saper leggere e interpretare i dati in modo corretto per poter compiere scelte consapevoli.
La mole di dati che ci circonda è immensa, quello che ti rende un vero membro dell’area Audit è saper cogliere quelli veramente significativi.
Il lavoro più stimolante e creativo in corso di svolgimento è l’individuazione e il monitoraggio dei KPI (Key Performance Indicator) a supporto della strategia. I KPI sono indici di andamento di un certo processo che permettono di verificare il rispetto di certi parametri in un’ottica focused oriented. I KPI devono essere misurabili, oggettivi, di impatto, raggiungibili. È importante definire anche i termini entro cui gli obiettivi devono essere raggiunti ed è proprio in questo lavoro che l’auditor potrà essere supportato dai software di business intelligence.
Cosa vuol dire essere Auditor spiegato da chi lo è
Nessuno ha veramente chiaro di cosa si occupa l’area Audit fino a che non ne fa parte.
C’è chi è entrato perchè appassionato di statistica, chi perché gli ispirava il nome, e ancora c’è chi credeva che fosse un nuovo modello di un noto brand automobilistico tedesco.
In realtà come avrete avuto modo di capire non è niente di tutto questo.
Per noi Audit è ricerca continua, un’opportunità per mettersi sempre in gioco, per testare le competenze acquisite e raggiungere nuovi traguardi.
In quest’area abbiamo potuto cimentarci in lavori sfidanti e sempre nuovi, superando i nostri limiti, grazie soprattutto al team working e al supporto reciproco.
Pertanto se sei appassionato dell’analisi dati o sei semplicemente curioso l’area Audit è quello che fa te.
Articolo a cura di Nicola Coltro e Chiara Roncagli
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